Un’avventura iniziata nel 1850
La Cascinetta era uno dei cascinali costruiti nelle campagne del comune di Invorio. È situata su una collina, lungo la strada che conduce al borgo Sereia e alla frazione Mescia. Il primo nucleo consisteva di tre fabbricati, risalenti alla prima metà dell’Ottocento, e comprendeva l’abitazione, la stalla con fienile, e il porcile con annessa legnaia.
All’epoca apparteneva alla famiglia Sacchi, di Talonno. Agli inizi del 1900 fu acquistato da Vicario Luigi, proveniente da Vergano (Borgomanero), che andò ad abitarvi con la moglie Pastore Maria Assunta e i loro cinque figli. La coppia ne mise al mondo tredici in tutto, ma solo otto sopravvissero: quattro maschi e quattro femmine. I primi di questi, anche dopo sposati, continuarono a vivere alla Cascinetta. Altri tre, due maschi e una femmina, emigrarono in Francia.
Nel frattempo, il cascinale era stato ampliato con l’aggiunta di un corpo all’abitazione, portando da sei a nove il numero dei locali disposti su tre piani, e fu costruito anche un portico.
L’unica attività praticata, all’epoca, era l’agricoltura, grazie alla disponibilità di vasti appezzamenti di terreno. Le coltivazioni erano organizzate in modo da soddisfare ogni fabbisogno nutritivo per le persone e per gli animali. Il fieno dei prati consentiva di mantenere fino a otto mucche e la produzione di latte era destinata sia alle famiglia sia alla vendita. Il pollame, i conigli e il maiale costituivano una preziosa riserva di carne. L’orto e i campi fornivano i prodotti vegetali necessari (grano, granoturco, patate, verdura di ogni tipo…). Da grano e granoturco si ricavava anche la farina per il pane, che veniva cotto una volta alla settimana, in un forno comune della frazione Mescia.
Altri terreni, più lontani, erano destinati a vigneto e bosco per la legna da ardere. Per l’acqua c’era il pozzo e per l’illuminazione lanterne a petrolio e candele. C’era tutto della tipica vita contadina: dura e sana. Ma anche generosa e solidale. In caso di necessità ci si aiutava reciprocamente. In particolare, con la famiglia Gattoni della Sereia, con la quale ci si dava aiuto reciproco, durante la raccolta del fieno, e chi finiva prima il lavoro andava ad aiutare, nel prato degli altri. Soprattutto se c’era il temporale.
Col passare degli anni, figli e consorti si erano trasferiti in paese, lasciano i campi e i casolari. Con la mamma Maria, rimasta vedova a soli 61 anni, rimase la figlia Pierina, che aveva sposato Primo Travaglini, vicino di cascinale. La coppia ebbe due figli, Sergio nel 1946 e Luciana nel 1948, che vissero alla Cascinetta fino al loro matrimonio. Primo e Pierina vissero alla Cascinetta fino alla loro morte, avvenuta nel 1990 e nel 1993. La Cascinetta rimase disabitata fino al 2003, per dieci lunghi anni!
Poi è arrivata Antonella, l’ha trasformata nel bell’agriturismo che è oggi, colorato ed accogliente. Antonella che, per far conoscere a tutti la storia della Cascinetta32, mi ha chiesto di scrivere questa storia. La ringrazio, per questa richiesta, perché è stato emozionante rievocare i tanti momenti che questa storia mi ha riportato alla mente.
Sergio Travaglini